Il Diario Segreto di Teresa

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    Mi chiamo Anna, ho 19 anni e da poco ho iniziato la facoltà di Giurisprudenza a Roma, ma sono originaria di Lecce. Trasferirmi qui per gli studi non è stato semplice dato che Roma è una città più grande però ora mi sono ambientata benissimo anche se già sento la mancanza di casa mia ma è normale all'inizio.
    Arrivato il mese di Dicembre, tornai a Lecce e con i miei vecchi compagni di liceo (oddio sembrano passati già anni) facemmo una pizza per rivederci tutti quanti. La mia era una classe "normale" se cosi possiamo definirla (in senso buono naturalmente), avevamo la classica secchia, il lecchino di turno, lo sporadico dongiovanni, c'erano tutti tranne Teresa.

    Teresa era la più enigmatica della classe, la conoscemmo al secondo anno perchè lei cambiò scuola, non aveva mai legato con nessuno, stava sempre da sola in disparte e raramente avevi il privilegio di sentirla parlare. Di lei sapevamo poco o nulla (visto che non parlava con nessuno) e a volte era un pò inquietante, visto che spesso quando ti voltavi la trovavi che ti fissava.

    Come dicevo, quella sera non venne e nessuno seppe il motivo, un pò mi dispiaceva perchè quella poverina in fondo era innocua, pensai che era solo timida, cosi decisi che il mattino seguente sarei passata a trovarla, ignara di quello che mi sarebbe capitato.

    Il mattino seguente mi alzai tardi (ho fatto le ore piccole la sera prima), mi vestii e mi diressi verso casa sua, non abitava molto distante da dove stavo io, il suo era un palazzo color mogano situato quasi ai margini del quartiere, quando arrivai li, vidi 2 macchine dei carabinieri parcheggiate li. All'inizio pensai che ci abitasse un carabiniere ma non era cosi.

    Lei abitava al 6° piano, quasi all'ultimo, quando le porte dell'ascensore si aprirono vidi una confusione sul pianerottolo, era pieno di agenti e curiosi che facevano avanti e dietro dall'appartamento. riconobbi la madre di Teresa seduta sulle scale con un'altra signora che era in lacrime, che stava succedendo?

    Quando entrai nell'appartamento notai che era pieno di agenti che gironzolavano per l'appartamento parlando tra loro, non ero mai stata a casa sua però non sembrava lugubre o spettrale come si diceva in giro, al contrario era molto bella e radiosa, sembrava una di quelle case al mare.

    Mi incamminai verso la sua stanza, incuriosita da tutta quella situazione, arrivata all'ingresso la prima cosa che vidi fù il motivo di tutto ciò, Teresa si era tolta la vita impiccandosi al lampadario con la cinta che portava sempre, aveva sempre quello sguardo fisso e non nascondo che era inquietante. Nella stanza c'erano 3 poliziotti che stavano cercando un biglietto che potrebbe aver lasciato ma da come parlavano sembrava che non ne avesse lasciati. Ad un certo punto uno di loro si voltò verso di me

    -Lei chi è? Cosa ci fa qui?
    -Sono una sua amica di scuola, ero venuto a vedere come stava e l'ho trovata cosi
    -Esca di qui non è un bello spettacolo da vedere

    Mentre mi voltai per uscire, notai che sul suo comodino c'era un vecchio quaderno piccolo dalla copertina rigida di colore rosa senza alcun disegno o scritta, era uno degli oggetti che aveva sempre, ricordo che durante l'intervallo stava sempre china a scrivere su quel quaderno, senza farmi vedere dagli agenti lo presi, lo infilai nella borsetta e con disinvoltura me ne uscii da li.

    Arrivata a casa andai nella mia stanza, presi quel quaderno ed iniziai a leggerlo, di primo impatto aveva tutta l'aria di essere un diario, non avendo nessuno con cui parlare, avrà pensato di annotare tutto li cosi iniziai a sfogliarlo, all'inizio nulla di eclatante o particolare, ogni tanto c'erano dei vuoti ma coincidevano con gite o compleanni almeno fino al 14 gennaio di qualche anno fa

    "Caro diario,
    Sono da poco tornata a casa ed ho il cuore a mille, mamma quanto è bello, ogni volta che lo vedo mi vengono le palpitazioni... è da quando mi sono iscritta che sento questa cosa e solo ora mi sono resa conto che è amore, quanto vorrei stare con lui


    Dopo aver letto questa cosa sorrisi, di chi mai poteva essersi innamorata? eppure in classe nostra non c'erano ragazzi da farti collassare alla sola vista, però ero proprio curiosa di capire di chi avesse perso la testa, cosi sfogliai un pò di pagine ma nessuna ne riportava il nome, andò avanti cosi fino al 15 marzo.

    "Caro diario,
    Questa notte non ho fatto altro che pensare a Luca, mi sono decisa che devo dichiararmi, non posso continuare a stargli distante mentre quelle ochette gli stanno intorno, devo agire prima che sia tardi..."


    Luca??? Si era innamorata di mio cugino? Li mi venne da ridere perché mio cugino l'anno scorso era uno sciupafemmine ma non pensavo fino a questo punto... dopo un po c'erano alcuni fogli bianchi, sfogliai velocemente ancora finché dopo un po non trovai una scritta calcata pesantemente con la penna che occupava quasi tutta la facciata

    La odio!!!



    Rimasi un po perplessa perché non ne capii la ragione, cosi pensando di aver saltato qualcosa tornai indietro ma prima di quello non c'era scritto nulla dopo l'annotazione del 15 marzo. si erano fatte le 4 ed io avevo appuntamento con una mia amica per un caffè cosi misi il diario nel cassetto ed uscii..

    Tornai a casa per le 7, ricordo che passò un po di giorni prima di riprendere a leggere il diario di Teresa, per l'esattezza feci passate Natale visto che tra pranzi coi parenti ed uscite stetti poco a casa, cosi una mattina che rimasi a casa lo riaprii e ripresi da dove l'avevo lasciato. Dopo quella scritta, alla pagina seguente, la scrittura ordinata aveva lasciato il posto ad una più tremolante, incerta, sul foglio c'erano anche degli aloni circolari (forse stava piangendo)

    "Caro diario,
    in questi giorni che non ti ho scritto me ne sono successe di cotte e di crude, ci eravamo lasciati dove mi ero ripromessa che mi sarei fatta avanti con Luca, ma il giorno che avevo stabilito lui non c'era a scuola, è mancato per una settimana, pensai che non stesse bene, invece no.
    Il giorno che è tornato a scuola è stato accolto da quell'oca di Giulia, che gli è saltato al collo abbracciandolo, quando si sono baciati mi sono sentita morire infatti con una scusa sono andata in bagno a piangere e a vomitare tanta era la rabbia e l'agitazione... Come ha potuto mettersi con una papera del genere lui che è cosi perfetto???"


    In quel periodo mio cugino ebbe l'influenza ma riceveva sempre la visita costante di Giulia, sapevo che tra loro 2 c'era qualcosa ed infatti la scintilla è scattata subito, non era il massimo della simpatia a volte ma in fondo era una tipa tranquilla. Quando si misero insieme ricordo che mio cugino me lo disse a tavola quando andai a trovarlo, era rosso dall'imbarazzo (e non per la febbre)

    -Che combinate tu e Giulia sempre nella stanza eh porcellini?
    -Ma - ma no nulla! Anche se...
    -Anche se cosa??
    -Un bacio c'è stato...
    -Ahaaaaah hai capito Luca qua, non è che le hai mischiato l'influenza???
    -Ma che... Ha una salute di ferro quella
    -Sto scherzando dai ti prendevo un po in giro... Comunque sono contenta per te

    Da li in poi le pagine divennero sempre cariche di odio verso Giulia, a volte fantasticava dipingendola come una strega che aveva stregato Luca affinché stesse con lei, un po di dispiaceva poverina però alla fine capita alla nostra età.
    Nelle pagine seguenti i riferimenti verso Giulia divennero sempre più cattivi, a volte parlava addirittura di vendicarsi di averglielo sottratto, più di tanto non diedi peso alla cosa, a volte per rabbia si dicono tante cose anche le più assurde. Dovetti di nuovo interrompere la lettura perché venne mia zia a casa con le mie cugine gemelle che scesero da Milano per venire a passare il capodanno da noi.

    Passo un'altro mese prima che ripresi a rileggerlo e dato che dovevo ripartire per Roma, me lo portai con me per finirlo, cosi lo misi nella valigia insieme al resto della roba e tornai a Roma, arrivata li lo ripresi dopo 3 giorni e lo riaprii dove ero rimasta.
    Non l'avessi mai fatto! La scrittura dal 30 marzo in poi divenne irregolare, quasi strana, non seguiva la riga del quaderno ma a volte saliva in alto e a volte in basso. Ricordo bene ciò che scrisse il 5 aprile:

    "Caro diario,
    Sto facendo i preparativi per il mio piano, ieri ho fatto sparire il gatto di mia madre, che sciocca, si è bevuta la storia che è scappato dal pianerottolo, non sa che è stato fatto a pezzi e poi seppellito in vari punti dell'orto di mia nonna"


    Rimasi impietrita, ricordo che in quel periodo sua madre affisse volanti per ricercare Pallino, un gatto siamese a cui era molto legata, mai mi sarei immaginata che fosse capace di tanto.
    di seguito divenne sempre più aggressiva nei confronti di Giulia, che realmente pianificasse di farle fare la stessa fine del gatto di sua madre? Avevo paura a proseguire, quelle parole cosi minacciose nei sui confronti mi turbarono profondamente, come poteva provare cosi tanto odio nei suoi confronti??? In fondo Luca non era l'unico ragazzo al mondo, ce n'erano anche altri non solo a scuola ma anche per la città.

    Mi feci coraggio e continuai a leggere, per quasi due settimane pianificava minuziosamente il suo piano su luogo e modalità su come avveniva fino al 27 giugno, il giorno della scomparsa di Giulia, ricordo che ci allarmammo dopo un giorno perché ricevetti la telefonata di sua madre per sapere se era a casa mia, io non la vedevo da scuola eppure secondo la madre, a casa non c'è mai tornata.

    In base a quello che avevo letto non era impensabile indovinare cosa fosse successo appena voltai pagina stavolta c'era una sola scritta in grande calcata pesantemente che occupava tutte e due le facciate stavolta, c'erano delle gocce rosso scure sul foglio:

    Finalmente è morta!!!



    Dio mio, allora era stata realmente lei, l'ha rapita ed uccisa. Chiusi il quaderno e guardai verso la finestra per qualche minuto, poi vidi che alla pagina di dopo c'era un dischetto incollato alla pagina con lo scotch insieme alla custodia, non conteneva alcuna scritta.
    Presa dalla curiosità lo presi e lo misi nel portatile che avevo lasciato acceso per scaricarmi un film, dopo un pò mi segnalava che conteneva un file video in formato avi e che poteva essere aperto con VLC, era un video di 10 minuti fatto con una videocamera, era girato in uno sgabuzzino illuminato con una lampadina, nei primi 15 secondi si senti un po di casino ma era inquadrato solo lo scantinato, poi fece la sua comparsa Teresa che trascinava un corpo ormai inerte, quando lo mise sul tavolo riconobbi subito Giulia.

    Quel video sembrava interminabile, inoltre ero totalmente sconvolta da ciò che stavo vedendo, in pratica Teresa aveva prima ucciso Giulia e poi l'aveva fatta a pezzi nello scantinato di sua nonna in campagna, la fine del video non poteva essere dei più terrificanti, dopo aver finito la sua pratica prese per i capelli la testa di giulia e la pose di fronte alla telecamera, era orribile, le aveva strappato gli occhi e la mandibola gliel'aveva distrutta con forza, lei con un espressione quasi macabra disse:

    Non preoccuparti cara, mi prenderò io cura del tuo Luca, ops scusami volevo dire il mio Luca



    Il video si chiuse con una risata malefica, tolsi il cd e lo rimisi nella sua custodia e buttai il diario in fondo alla valigia, ripromettendomi di non aprirlo mai più. Per quasi due mesi ebbi degli incubi orrendi finché la cosa non mi passò, le immagini e le parole del diario risuonavano nella mia testa e questo non mi faceva dormire la notte.

    Dopo tre mesi dalla visione del video, mentre stavo seguendo all'università, mi capitò di ripensare a quanto fosse successo e pensai che forse nel diario Teresa avesse scritto qualcosa prima di togliersi la vita, appena tornata nella stanza dove alloggiavo, ripresi il diario un po timorosa ma dovevo sapere cosi mi feci nuovamente coraggio e lo riaprii da dove avevo trovato il dischetto, ancora pagine vuote fino alla sera prima del suo suicidio, era il 7 dicembre

    Caro diario,
    questa è l'ultima volta che ti parlerò, perché poi non potrò più farlo... Dopo aver ucciso Giulia ed averla seppellita nell'orto di mia nonna, pensavo che Luca si sarebbe accorto di me, invece no, era sempre li a pensare a lei a dove fosse finita, è stato cosi per tutti questi mesi, ho tentato di conquistarlo ma niente da fare.
    Ho tentato anche di baciarlo ma lui infastidito mi respinse, come poteva essere cosi stupido, aveva me che poteva amarlo meglio di lei e lui la pensa ancora? Per un mese pensai fosse stupido e cosi tentai anche di farlo ingelosire con un tipo che mi veniva dietro da un anno.
    Ma quando vidi tornare mia madre in lacrime quando seppe di che fine fece Pallino mi resi conto che la stupida ero io, mi ero cosi fatta cosi ossessionare dalla mia rivalità con Giulia che ero diventata un mostro, non ce la feci a confessare a mia madre che ero stata io perché altrimenti avrei dovuto confessare anche di Giulia il ché significava finire in galera ed avere la vita segnata per sempre... In questo preciso momento i miei compagni stanno facendo una rimpatriata ma sinceramente non credo di meritarmela, devo pagare per ciò che ho fatto e l'unico modo per farlo è farla finita... Cosi non sarò più un peso per nessuno... Addio


    Piansi per quello che avevo letto, nonostante l'orrore che aveva causato un po mi dispiaceva. A quel punto non seppi cosa farne del diario, cosi lo conservai in modo che appena sarei tornata a casa avrei deciso cosa farne.

    Nelle settimane seguenti mia madre mi avviso che era stata trovata Giulia (o quel che ne rimaneva) era in una busta nera ormai corrosa dai vermi ed emanava un tanfo orrendo, la polizia l'aveva trovata nella campagna della nonna... tornata a casa verso il periodo estivo, decisi di consegnare il diario alla madre ma appena entrai nel portone tutto divenne nero.

    Quando riaprii gli occhi ero nello scantinato dove Giulia fu fatto a pezzi, mi guardai spaesata, ero sullo stesso tavolo con le braccia e le gambe legate agli spigoli del tavolo, mi domandavo che ci facessi li e chi mi ci avesse portato, e di colpo comparve il padre di Teresa, vestito da muratore con in mano una motosega.

    -Che vuole fare? Perchè mi ha portata qui? La prego mi lasci andare...
    -Tu non infangherai mia figlia

    Il corpo di Anna fu trovato dai carabinieri 9 mesi dopo insieme a questa registrazione nello stesso modo in cui fu trovata Giulia, sepolta nel terreno. Il padre invece è stato trovato subito dopo nella sua stanza senza vita con il coltello conficcato nello stomaco dopo aver ucciso la moglie ed i suoceri con lo stesso coltello. Il fantomatico diario venne ritrovato nella borsa di Anna che era tenuta nella casa in campagna, facendo luce sulle vicende precedenti a questa strage.



    Edited by LinkCorby2011 - 29/11/2014, 00:49
     
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