Billy mi perseguita nel sonno

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    Mi chiamo Laura, abito a 5 km da Napoli, ho 29 anni ora e lavoro come commessa in un negozio di elettronica. Ho sempre amato gli animali, specialmente i cani, infatti quando avevo 8 anni ne volevo uno, ma soprattutto perchè ero una delle poche nella mia classe a non averlo.

    Nonostante da piccola abitassi in una villetta in periferia, non potevo avere un cane tutto mio, mia madre era assolutamente contraria ad avere animali dentro casa perchè lo trovava disumano, ma il motivo principale era perchè mio padre aveva una grave allergia al pelo dei cani.

    Così per compensare questa mancanza, all'età di 14 anni, la mia amica Carla mi regalò per il mio compleanno, il Tamagochi, era a forma di uovo di colore rosso (il mio preferito). Anche se non è come avere un amico peloso a quattro zampe dal vivo, ricordo che fui felice come se ce lo avessi.

    Ricordo che lo scartai con foga perchè ero felicissima e nel giro di pochissimi secondi era già nelle mie mani, appena lo accesi, dopo il messaggio di benvenuto, mi chiese quale cucciolo voleva che scegliessi tra cane, gatto e canarino. Naturalmente la mia scelta ricadde sul cane senza pensarci 2 volte, quando mi chiese il nome, inserii Billy (era il mio sogno avere un cane con quel nome).

    Sebbene era solo un giochino, lo accudii come se fosse reale, ci passai ore ed ore a farlo mangiare e ricordo che spesso mia madre pensasse che mi stessi ossessionando a quel giochino.

    Arrivati ai tanti agognati 18 anni, le mie abitudini cambiarono quando conobbi Andrea, il mio attuale fidanzato, lui era più grande di me di 4 anni e fu uno dei pochi ragazzi (se non l'unico) che mi colpì davvero nel profondo, questo comportò che mi separassi da Billy prima in maniera graduale, poi ricordo che lo lasciai in una scatola nell'armadio per non riprenderlo mai più.

    Col passare dei mesi e degli anni, mi dimenticai proprio di Billy, lo ripescai solo qualche anno fa, quando decisi di andare a convivere con Andrea, era una soluzione temporanea prima di convolare a nozze, durante il trasloco mi imbattei nella fantomatica scatola, che nel corso degli anni era finita sopra l'armadio, dentro ci trovai tra le tante cose il Tamagochi rosso che mi regalò Carla, era ancora intero anche se un po' impolverato, provai ad accenderlo, ma nulla. Dato che dovevo sbrigarmi, lo misi in tasca in modo da farlo dopo aver sistemato tutto.

    Avevamo preso un appartamento sopra il negozio di elettronica dove lavorava lui, cosi per mettere qualcosina in tasca, lavorai da lui come commessa, La nuova vita mi piaceva, lavoravo e vivevo nello stesso posto dell'unico amore della mia vita, alcuni lo troverebbero asfissiante come rapporto ma quando si ha un'intesa perfetta il lavoro era 100 volte più piacevole e produttivo.

    Una sera, tornata nell'appartamento, mi tornò in mente di riprendere in mano Billy, giusto per passare il tempo, ignara di ciò che mi attendeva. Appena premetti il tasto di accensione, non apparve nulla, solo qualche flash appena percettibile, siccome andava a pile (quelle cilindriche) pensai che si fossero esaurite cosi le cambiai, ma anche con le nuove pile... nulla, stesso flash di prima, a questo punto pensai che fosse collassato il software a causa del lungo inutilizzo (erano passati 10 anni), ma improvvisamente apparve una scritta in grassetto e lampeggiava ad intervalli regolari:

    Perchè mi hai abbandonato???



    Rimasi un po' perplessa da quella scritta, così la feci vedere ad Andrea e lui mi disse che poteva essere un bug, e decise di darci un'occhiata. Dopo aver passato un paio d'ore, mi disse che era tutto a posto, nessuna anomalia sia nei componenti e sia nel sistema operativo. Tuttavia quella risposta non mi convinse, se era tutto ok perchè era comparsa quella scritta?

    Inizialmente non ci feci caso, così il giorno successivo lo riaccesi di nuovo, dopo un po' mi uscii subito Billy e lì mi sentii sollevata, ma guardandolo meglio qualcosa non tornava, era assente e quasi scheletrico, inoltre guardava altrove come se evitasse di guardarmi, provai a farlo giocare, mangiare ma qualsiasi azione comportava soltanto il suo voltarsi ed assumere un espressione quasi furibonda ed appariva la scritta già apparsa il giorno prima

    Perchè mi hai abbandonato???



    La situazione era strana, provai più volte finchè, stanca pensai che oramai il giochino fosse andato così senza spegnerlo lo gettai in un cassetto e rimase lì per un mese... Non l'avessi mai fatto

    Una volta ripreso, volevo constatare se era tornato come prima ma appena lo riaccesi mi trovai il suo teschio alternato dalla scritta:

    Perchè mi hai abbandonato???



    Ma oltre al suo teschio ed alla scritta ne seguiva un'altra ancor peggiore:

    Sono morto a causa tua!!!



    Ho sempre detestato l'horror, infatti alla visione di quella scritta, lanciai involontariamente il Tamagochi verso il muro urlando, riducendolo in mille pezzi.
    Per lo stress mi sedetti a terra in preda ad un'ansia mai provata prima, Andrea mi trovò li a terra e si preoccupò perchè non mi aveva mai visto in quelle condizioni. Per farmi distrarre quella sera mi portò a cena fuori nella nostra pizzeria preferita, quella serata mi fece leggermente attenuare la tensione accumulata al punto che potevo riuscire a gestirla meglio, ignorando che era solo l'inizio...

    Quella stessa notte infatti feci un incubo orrendo, sognai di trovarmi in una stanza buia, non si vedeva nulla oltre a 2 puntini rossi che risaltavano in quell'oscurità, intorno a quei puntini si formò il teschio in pixel di Billy che era apparso sul display, aveva un aspetto rabbioso ed aggressivo che mi fece gelare il sangue dal terrore, iniziai anche a sentire un ringhio che andava sempre crescendo quasi a direntare assordante.
    Appena fece per avvicinarsi iniziai a correre in un corridoio apparentemente infinito, circondata da quelle due frasi che si ripetevano all'infinito, quando fu quasi per toccarmi, mi svegliai alle 3 del mattino urlando e zuppa di sudore, Andrea quasi ebbe un infarto e poco dopo scoppiai a piangere, era seriamente preoccupato perchè sapeva che non ero la tipa dalla lacrima facile...

    La mattina seguente chiamai Carla raccontandole cosa mi fosse capitato, ricordo che si sentiì male perchè quel Tamagochi me lo regalò lei e mai si sarebbe aspettata una cosa simile, le chiesi dove lo avesse preso in modo da chiedere spiegazioni, ma mi disse che lo aveva preso da una venditrice ambulante vicino dove abitava lei, mi feci dare il suo indirizzo e con Andrea ci precipitammo da lei.

    Abitava in una casa modesta in campagna da sola, appena entrati la donna ci accolse in modo molto servile, ci fece accomodare e ci offrì un caffè

    -In cosa posso aiutarvi ragazzi?
    -Ecco... 15 anni fa lei vendette un giochino elettronico ad una mia amica che lei a sua volta regalò a me, è di colore rosso, o almeno lo era... Se lo ricorda?
    -Mi spiace cara ma ormai la mia memoria fa cilecca...

    Le porsi quello che restava di quell'aggeggio e la sua espressione, dapprima pacata e serena, si mutò in disagio e quasi terrore

    -Mi spiace averlo ridotto cosi ma c'è una spiegazione...

    Le raccontai di quello che mi era capitato, dalle scritte all'incubo della notte precedente, la signora all'udire ciò si alzò dalla poltrona ed andò vicino al caminetto con le mani vicine al viso, era chiaro che non le suonavano strane quelle parole, dopo un momento ad osservare in silenzio le foto, ne prese una e tornò a sedersi

    -Questo è mio nipote Ciro, avevamo un cane che si chiamava Nathan a cui lui era molto legato
    -Cosa è successo a lui?
    -Quando Ciro si trasferì con sua madre in città dissero che non potevano portarlo visto che vivevano in un appartamento non potevano portare animali di grossa taglia, ricordo che passava tutto il giorno davanti la porta aspettando che mio nipote tornasse ma lui non tornò più qui, almeno fino a quando visse, quella povera bestiola morì in maniera orribile, finì sotto la motozappa del mio vicino, secondo lui si è lanciato spontaneamente e non fece in tempo a spegnere il motore.
    Quando ce lo dissi a Ciro, lui venne qui e pianse tantissimo quando seppe cosa gli era successo
    -Dov'è ora suo nipote?
    -Dopo la morte di Nathan, comprò questo giochino per compensare la perdita ma la situazione peggiorò, iniziando proprio come te, anche lui lo aveva lasciato per farsi una vita nuova, una famiglia ma...

    La signora non riuscì a proseguire con il suo racconto perchè iniziò a rattristarsi, difficile non intuire cosa fosse capitato a quel ragazzo, bastò questo a farmi tremare di nuovo, Andrea prese la parola intuendo il mio stato d'animo.

    -Cosa successe a suo nipote alla fine?

    La signora si portò una mano vicino alla bocca e iniziò a singhiozzare, era chiaro che la fine di quella storia portasse ad un unico triste e macabro finale...

    -Un anno dopo che aveva smesso di giocare a quel giochino, l'ho trovato nella sua stanza in un lago di sangue

    A quel punto ero nel panico più assoluto, che sarebbe toccata anche a me quel destino cosi atroce? Feci di tutto per non immaginarmi il corpo straziato del ragazzo ma fu più forte di me, la signora comprese il mio stato d'animo e si avvicinò prendendomi una mano

    -Mi spiace avervi sconvolto con questi discorsi, forse quel giochino non ha nulla a che vedere con la morte di Nathan o con quella di mio nipote, ignora le parole di una vecchia disperata, cerca di riposare cara e non pensarci ok?

    A sentire quelle parole mi sentii strana, mi venne da piangere e la abbracciai forte, non ero mai stata cosi prima, di solito ero sempre fredda e poco incline al contatto con gli estranei, ma tutta quella situazione mi stava cambiando.

    Da quell'incontro, gli incubi si fecero sempre più vividi e terrificanti, ero arrivata al punto che avevo paura persino di chiudere gli occhi per paura di fare quel sogno e di incontrare Billy. Resistetti per un anno, finchè un giorno Andrea mi propose di farmi vedere perchè stavo peggiorando, ero diventata paranoica, scontrosa, piangevo per ogni cosa, avevo paura persino di uscire di casa.

    Una notte, l'ultima notte, rifeci quell'incubo nella stessa modalità di sempre, gli occhi rossi, il ringhio assordante, la folle corsa nel corridoio e poi l'urlo, ma stavolta qualcosa era cambiato, quando fui sveglia non urlai, avevo solo le palpitazioni ed ero sudata, in più quel ringhio non era sparito anzi, era reale.

    A quel punto mi voltai lentamente verso la porta che stava alla mia sinistra nella stanza, sebbere era tutto scuro, nella penombra si distingueva chiaramente una sagoma scura di un cane, gli si vedevano i denti ed aveva gli occhi iniettati di sangue e puntava verso di me.

    Ero nel panico più assoluto, tremavo, non sapevo cosa fare, il mio sguardo era fisso su di lui, pensavo fosse un'altro incubo ma in realtà ero sveglia, il cane era reale ed era pronto a scattare. Appena mi misi ad urlare egli scattò verso di me con la bocca spalancata e poi nulla più, solo il buio assoluto...

    Era il 19 marzo, il giorno del mio 31° compleanno...

    Edited by †Il Fantasma† - 8/1/2015, 08:10
     
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